giovedì 9 giugno 2016

L'atleta che i nazisti obbligarono a gareggiare come donna

Heinrich/Dora Ratjen
Vincere e dimostrare la potenza della razza ariana, era l'unico obbiettivo di Adolf Hitler e le Olimpiadi del 1936 a Berlino erano una perfetta opportunità per dimostrare al mondo questa allucinante teoria. Gretel Bergmann, tedesca, era in quel periodo la 'regina del salto in alto' e nella sua specialità non aveva rivali, pero' per la Germania nazista era un problema: era ebrea. Piuttosto che schierarla, inventarono uno scarso rendimento dell'atleta, e la sostituirono, nella squadra femminile, con..un uomo. Presentarono Heinrich Ratjen, un uomo, come Dora Ratjen.

Gretel Bergmann
Le Olimpiadi di Berlino videro comunque il trionfo della Germania, che schierava ottimi atleti, tanto da conquistare 89 medaglie contro le 56 degli Stati Uniti. In quel periodo la regina incontrastata del salto in alto femminile era la tedesca Gretel Bergmann, che avrebbe vinto senza dubbio la medaglia d'oro, ma non gli fu concesso, perchè la Bergmann era ebrea e Hitler piuttosto che schierarla, rinuncio' alla vittoria, commettendo tra l'altro, anche un'illecito sportivo.

La Federazione tedesca di atletica non 'poteva' permettere una vittoria ebrea in nome della Germania nazista, scatenando l'ira del Fuhrer, quindi decisero di sospenderla per tre anni da tutte le competizioni. La Bergmann ando' in Gran Bretagna e, quando era già pronta a gareggiare e vincere per il Regno Unito, la richiesta del Comitato Olimpico di far partecipare, anche per la Germania, atleti tedeschi ebrei, pena l'annullamento dei Giochi a Berlino, l'atleta fu 'riportata' in Germania e iscritta nella squadra. Il governo nazista pero', stranamente, all'ultimo minuto, escluse la Bergmann dalle Olimpiadi, adducendo uno 'scarso rendimento'.

Mi sarebbe piaciuto partecipare - disse in seguito la Bergmann alla BBC - solo per dimostrare cosa era in grado di fare una ragazza ebrea". Sta di fatto che il piano originale era stato messo in atto, ma si trattava ora di trovare una sostituta e la soluzione fu di una incredibile crudeltà: per cercare di vincere comunque una medaglia in quella specialità, ingannarono il Cio, schierando Heinrich Ratjen, atleta maschio, come Dora Ratjen.

Dora Rajten vince a Vienna, ma sarà
squalificata
Dora si classifico' per la finale, ma non conquisto' nessuna medaglia. Ottenne un quarto posto e fu presentata dal Reich come l'eroina nazista del futuro. Qualche tempo dopo, durante il campionato europeo a Vienna, Dora/Heinrich conquisto' la medaglia d'oro saltando 1m e 70, ma durante il viaggio di ritorno in Germania, la truffa nazista venne scoperta. Sul treno, un controllore chiamo' la polizia, dicendo loro di aver visto "un uomo vestito da donna". Ratjen fu arrestato, fu sottoposto ad esame medico che determino' come fosse biologicamente un uomo.

Il medico della SS, che non conosceva il motivo di questa 'pagliacciata', avviso' i giudici e in breve tempo, con l'accusa di aver truffato il Terzo Reich, fu squalificato e gli/le furono tolte tutte le vittorie e i premi sportivi. In seguito, per riabilitare questo atleta, il regime di Hitler fece pubblicare degli studi medici (falsi), nei quali si sosteneva che Ratjen, fin dalla nascita, soffrisse  di una malformazione agli organi genitali, che confuse sia l'ostetrica, sia i genitori.

Nel 1966, la rivista Time intervisto' Heinrich Ratjen che dichiaro' di non aver mai vissuto come una donna, ma che fu vittima del nazismo che l'aveva obbligato a gareggiare nel salto in alto femminile "per l'onore e la gloria della Germania". Questo fu il motivo per il quale, da quel momento, fu costretto a vivere come una donna per tre anni, prima di venire scoperto. "Non sono ermafrodita - aggiunse Heinrich - Sono sempre stato un uomo, ma il regime, ossessionato di vincere la medaglia in quella prova, mi obbligo' a gareggiare come donna. Quando mi scoprirono, fu una liberazione e da quel momento ho giurato che non avrei piu' gareggiato".

Proprio perchè l'inganno era stato perpetrato dalle autorità naziste, Heinrich fu processato, ma assolto e reclutato nell'esercito. Dopo la guerra, come riporta la BBC, lavoro' come cameriere prima ad Amburgo e poi a Brema. Ratjen mori' nel 2008. 

fonte msn.com

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