venerdì 1 luglio 2016

Una camicia sporca del sangue di John Lennon venduta all'asta per oltre 41.000 dollari

Una camicia macchiata dal sangue di John Lennon è stata venduta all'asta, negli Stati Uniti, per oltre 41.000 dollari. Si tratta della camicia che, la sera dell'8 dicembre 1980, indossava Jay Hastings, portiere del Dakota Building, edificio di New York dove vivevano John Lennon e Yoko Ono e che fu il primo a portare soccorso al cantante inglese dopo che Mark David Chapman lo colpi' a morte.


"Jay Hastings ha conservato quella camicia per tutti questi anni e non ne ha mai parlato.  Era chiusa in un cassetto, ma ora che sta invecchiando ha preso in considerazione l'idea di venderla", ha riferito Garry Shrum, della casa d'aste statunitense Heritage Auctions, il quale ha aggiunto "Sulla camicia ci sono tracce di sangue. Alcune persone potrebbero considerare questo oggetto macabro, ma si tratta comunque di un pezzo di storia. Non ci domandiamo se sia giusto o meno venderla, anche se crediamo sia giusto farlo. Hastings non vuole sfruttare la morte e l'immagine di John Lennon, sta raccontando la storia di come ha cercato di aiutare l'ex Beatles nei suoi ultimi minuti di vita".

L' 8 dicembre 1980, John Lennon e Yoko Ono rientravano a casa dopo una sessione fotografica e mentre entravano nell'atrio del Dakota Building, Chapman sparo' una serie di colpi di pistola a Lennon, che cadde a terra dopo aver detto "Mi hanno sparato". Portato al Roosvelt Hospital di New York, il cantante è deceduto ancor prima di arrivare all'ospedale. L'autore dell'assassinio si aggirava da alcuni giorni intorno al Dakota Building e pare, che proprio quella la stessa mattina dell'omicidio, Lennon gli avesse autografato una copia del suo ultimo disco, "Double Fantasy".

Tra gli altri oggetti messi all'asta dalla Heritage Auctions, anche una copia di "Double Fantasy" regalata a Jay Hastings e autografata da John Lennon e Yoko Ono, e un biglietto della moglie del cantante, inviata alcune settimane dopo l'omicidio, e nella quale ringraziava i dipendenti del Dakota Building per l'aiuto e l'appoggio ricevuto in quel tragico momento.

fonte infobae.com

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