venerdì 10 giugno 2016

Scoperti 16.000 oggetti appartenuti ad ebrei sterminati ad Auschwitz

Foto Efe
16.000 oggetti personali appartenuti alle vittime dello sterminio nel campo di Auschwitz, sono stati inviati al Museo dell'Olocausto, dopo essere rimasti per oltre 50 anni, abbandonati, in un deposito dell'Accademia delle Scienze di Varsavia, in Polonia.  Tra gli oggetti si possono trovare lettere dei prigionieri, flaconi di medicinali, tappi di bottiglie, sigilli personali, scarpe, pipe, orologi e bottoni.

Foto Afp
"Questi oggetti non hanno mai fatto parte della nostra mostra, ci sono monete, penne, oggetti religiosi come le tazze utilizzate durante lo Shabbat" ha spiegato il direttore del Museo di Auschwitz, Piotr Cywinski. "Appartenevano ad ebrei polacchi, ungheresi e provenienti da altre parti d'Europa e che dovettero abbandonare prima di entrare nelle camere a gas. Abbiamo le loro borse, valige e altri oggetti personali che venivano loro tolti prima di entrare nel campo".

"Ci sono poi tanti oggetti appartenuti ai bambini. - ha raccontato Cywinski, aggiungendo che selezionare e catalogare questo tipo di oggetti è stata un'esperienza molto emotiva per tutti i ricercatori coinvolti -  "Non ci aspettavamo di trovare una cosa del genere. Non credevamo di trovare una collezione cosi' vasta di questo tipo di oggetti".

Auschwitz è uno dei complessi piu' conosciuti dell'olocausto ebreo, costituito da diversi campi di concentramento e di sterminio, che la Germania nazista utilizzo' nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Situato a 43 km ad ovest di Cracovia, è stato il maggior centro di sterminio della storia del nazismo. Questo campo è diventato operativo nel settembre del 1941 e si trasformo' in breve tempo nel luogo principale dove eseguire la 'soluzione finale' pianificata da Adolf Hitler. 

Tra il 1942 e il 1944 decine di migliaia di ebrei furono imprigionati in questi campi e inviati nelle camere a gas. Si stima che almeno oltre un milione di prigionieri morirono ad Auschwitz e tra questi il 90% erano ebrei. Al loro arrivo al campo, i prigionieri venivano divisi dagli ufficiali delle SS in due gruppi, quelli che potevano lavorare e quelli il cui destino era già segnato. I primi venivano impiegati in ogni tipo di lavoro all'interno dei campi, gli altri erano inviati immediatamente alle camere a gas, ma prima venivano spogliati di tutti i loro effetti personali, ma soprattutto della loro dignità di uomini.

Foto Efe
Questa scoperta, come ha dichiarato il direttore del museo, consente di conoscere nuovi dati storici. I primi ritrovamenti di questo tipo si registrarono nel 1967, quando un gruppo di archeologi scavo' nelle vicinanze di quelle che erano state le camere a gas, trovando alcuni oggetti come orologi da tasca e pettini. Questo nuovo ritrovamento è composto da 48 casse di oggetti personali "dimenticati" nel deposito dell'università.

fonte infobae.com

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