mercoledì 11 maggio 2016

Quando una foto dice tutto: fierezza, coraggio e dignità

Sono trascorsi ben 75 anni, ma le immagini che sono state trovate da Pavel Vaiguin, un abitante di Murmansk, città dell'estrema parte nord-occidentale della Russia, hanno provocato una forte commozione o come ha scritto il quotidiano Rossiyskaia Gazeta, "colpiscono come un martello sulla testa". Si tratta dell'immagine di un soldato russo che fiero e coraggioso, sfida a muso duro un gruppo di nazisti che da li' a poco lo uccideranno.


Si tratta di una fotografia realizzata nel luglio 1941 e che si riferisce ad un eccidio di militari dell'Armata Rossa compiuto da truppe naziste. Un'immagine che parla da sola: nel deserto roccioso della regione russa, due prigionieri russi disarmati sono circondati da una decina di mitragliatrici tedesche prima della loro morte.

Le vittime, uno alto e l'altro con una coperta sulle spalle, restano in piedi davanti ai loro esecutori. A testa alta, uno di loro ha le mani sulla vita e uno sguardo fisso. Uno sguardo che dice tutto Pochi secondi dopo i tedeschi sparano. Così, senza paura, questi due soldati hanno deciso di affrontare la morte. 

Il luogo dove è avvenuta la feroce
esecuzione dei due soldati russi
"Quando ho visto questa foto mi sono commosso -  ha detto Vaiguin - Anche io sono di queste parti e nell'immagine è possibile vedere una particolare formazione rocciosa". Mosso dalla curiosità, ha deciso di scoprire quale fosse esattamente questo posto ed è partito per cercarlo insieme ad alcuni  storici ed etnografi. 

Dopo una lunga marcia, il luogo è stato individuato, compresa la grande roccia che si vede nella foto. Iniziati gli scavi, sono venuti alla luce un cappotto strappato, un cinturone militare, scarpe, uno zaino e i resti di un uomo con una medaglia. Grazie a ricerche piu' approfondite a quel corpo è stato dato un nome: Sergey Korolkov. Molto probabilmente si tratta dell'uomo che sfida con il suo sguardo la ferocia nazista e che ora riposa nella regione di Tver, dove sono stati rintracciati la figlia e i nipoti.

Dell'altro militare non sono stati ancora trovati i resti, ma è stato riconosciuto come un uomo, che prima della guerra viveva a Apatity, cittadina russa sulla penisola di Kola e lavorava in un'impresa mineraria. Era sposato e aveva una figlia.

1 commento:

  1. Queste sono foto e parole che non si vorrebbero mai vedere e leggere. Ma purtroppo fan parte della "nostra" storia, della storia dell'uomo...che indigna, fa vergognare, fa commuovere e domandare ....perché....

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